Egitto: Un Viaggio che Ti Cambia Dentro
- altraimpronta
- 15 set
- Tempo di lettura: 3 min
Un turbine di Suoni, di Sapori, di Odori e di Emozioni!

L’Egitto ti accoglie con il profumo inebriante del tè alla menta e un cuore caldo e pulsante.
Ti rapisce con i suoi colori, i sorrisi, un succo di mango fresco.
Ti stordisce con il caos dei clacson e delle auto che sfrecciano in tutte le direzioni.
E poi ti abbraccia, con la sua profonda umanità.
L’Egitto è femmina: terra viva, madre calorosa che ti accoglie così come sei, ti prende per mano e ti accompagna in un viaggio alla riscoperta della semplicità, dell’autenticità, dell’umanità e dell’eternità.
È il portiere che ti invita a bere tè a casa sua.
È il ragazzo per strada che ti offre acqua fresca dalla sua holla.
È il tuc tuc con la musica trash a tutto volume, il coffee shop pieno di fumo di shisha, un meccanico aperto alle tre di notte.
L’Egitto è caos e pace interiore.
È sole, sabbia e Shawarma, fagioli e falafel a colazione, anatra ripiena a pranzo e Koshary a cena.
È un tizio sul motorino che trasporta un sacco enorme quattro volte più grande di lui e trova comunque il tempo di salutarti gridando: “Welcome to Egypttt!” 😊
E così… l’Egitto mi ha stregato, confuso, rigenerato, tranquillizzato ed elettrizzato allo stesso tempo.
La Vita in Egitto
40 giorni che mi sono sembrati 80
Ogni giorno mi sono sentita più in sintonia con il caos intorno a me.
Un caos che non respinge, ma accoglie.
Finché quel caos è entrato dentro e si è trasformato in armonia.
C’è qualcosa in questo Paese, nell’aria, nei cibi, nei sorrisi, nell’accoglienza,
che risuona dentro di me.
Qualcosa che mi fa sentire Libera.
Libera di essere chi sono e chi scelgo di essere.
Libera di ascoltare il mio corpo e seguirne i ritmi.
Libera di assaporare la vita a qualsiasi ora, senza più l’ossessione delle regole.
Libera di mangiare senza sensi di colpa,
di dormire quando il sonno mi chiama e svegliarmi solo quando non ne ho più,
di fare colazione alle cinque del pomeriggio e cenare alle due di notte.
Libera, finalmente, di essere.
E così, giorno dopo giorno, tanti schemi mentali che avevo costruito in anni e anni hanno iniziato a scricchiolare.
Hanno lasciato entrare la luce.
Per 40 giorni, pensieri e paranoie sul “giusto” e “sbagliato”, sul “normale” e “strano”, sul “cosa penseranno gli altri”… si sono sciolti.
E al loro posto è arrivata leggerezza.
Ho iniziato a mangiare con le mani.
A bere un succo di frutta appena spremuto quando avevo sete.
A correre dietro a un autobus sempre in movimento, con il cuore in gola e l’adrenalina a mille.
Ho imparato a gustare davvero quello che mangiavo ed a conoscerne i nutrienti.
Ho costruito relazioni basate sulla semplicità, ho improvvisato giochi con i bambini e conversazioni con gli anziani, parlando una lingua sconosciuta, ma sempre con il linguaggio del cuore.

E l’Egitto, in tutto questo, mi parlava.
Con la sua voce potente mi ha insegnato che tutto è movimento:
il tempo, la sabbia nel deserto, il fiume che scorre, le stelle nel cielo.
La vita stessa scorre.
E ognuno la lascia scorrere a modo suo.
Mi ha fatto scoprire la bellezza del cibo genuino e della vita vissuta più nell’essere che nell’avere.
L’Egitto mi ha insegnato a non giudicare.
Non giudicare l’amore da un gesto, una persona dalla sua casa, un Paese dalla sua strada.
Mi ha fatto scoprire la bellezza del cibo genuino, e della vita vissuta più nell’essere che nell’avere.
L'Anima dell'Egitto
Pazzia, Creatività ed Eternità
In Egitto ho imparato a non pormi limiti.
A non costruire barriere mentali.
A non mettere filtri allo sguardo.
A riconoscere la vera ricchezza in uno sguardo, negli occhi che luccicano: non nei soldi o nel potere, ma nei valori, nella connessione con la natura, con il corpo, con lo spirito, nella capacità di dare più che ricevere,
L’Egitto non ha orari né regole.
È un Paese che vibra di tesori nascosti e connessioni autentiche.
Ti accoglie come una madre che abbraccia un figlio al ritorno a casa, dopo tanto tempo.
Ti mostra quanto puoi sentirti ricco quando guardi ciò che hai intorno, e quanto puoi sentirti povero se non riesci ad ascoltare la tua voce interiore.
E allora ho sentito la mia anima farsi leggera.
Mi sono sentita piccola come un granello di sabbia nel deserto e allo stesso tempo parte di qualcosa di eterno.
E giorno dopo giorno ho imparato a godere del tempo che vivo, del momento presente.
Senza ansia, senza stress.
Ad accogliere la vita così com’è: imperfetta, caotica, meravigliosa.
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Ti porto ad attraversare le strade del mondo con entusiasmo e curiosità,
ed un bel succo di mango fresco e rigenerante!



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